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Archive for the ‘Uncategorized’ Category

Vandeck Santiago – Diario de Pernambuco del 10 giugno 2014

L’ospitalità non ha ideologie e i turisti che verrano per il mondiale non hanno niente a che vedere con le nostre beghe interne. Non so la vostra opinione, ma la mia è che dovremmo ricerveli nella miglior forma possibile. Vediamo qualcuno che ha bisogno di informazioni, di aiuto? Facciamo il massimo per dargli una mano. Possiamo evitare che qualcuno venga imbrogliato? Non esitiamo a prestare il nostro aiuto.

Essere ben accolti è uno dei migliori ricordi che possiamo portarci di un posto. So bene che in molti paesi non è questione di accogliere a braccia aperte gli stranieri, anzi tutto il contrario. Ma noi brasiliani non siamo così. Se qui vi capita di chiedere un’informazione a qualcuno e questo non sa aiutarvi, subito cerca un’altra persona per vedere se è più informata. In pochi minuti ci sono 5 o 6 persone che si stanno prodigando per risolvere il problema. Nei paesi del Nord America e dell’Europa che ho visitato non ho mai visto qualcosa di simile.

(…)

La preoccupazione di accogliere come si deve il turista ha poi qualche particolarità specifica nella nostra Recife. La capitale dello stato di Pernambuco riceverà nel corso dell’evento circa 230’000 visitanti fra stranieri e brasiliani. Credo che l’ultima volta che è arrivata tanta gente, fatte le debite proporzioni, fu nell’invasione olandese del 17. secolo.

(…)

Nei prossimi giorni incontreremo molte di queste persone per strada. Molti saranno alla loro prima visita del Brasile e arriveranno con una certa immagine del paese. Avranno lasciato a casa parenti e amici che per mezzo loro saranno a maggior ragione rivolti alla nostra nazione.

Tutte queste persone pensano che la Coppa del mondo debba portare solo benefici al paese che la ospita. Che gli eventuali sprechi di denaro, le sovrafatturazioni, i casi di cattiva qualità delle opere, debbano essere indagati e appurati dalla giustizia. Che se vi sono divergenze di opinioni fra il partito A e il partito B, la miglior forma di chiarirle sia nelle elezioni di ottobre.

Gente, lasciamo il turista fuori dalle nostre questioni interne e mostramogli l’immagine reale del Brasile di oggi: una nazione più forte delle sue divergenze.

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Fernanda Godoy – Folha de S. Paolo, 9 giugno 2014

La forza delle immagini di “Giugno – il mese che scosse il Brasile” di João Wainer (un documentario sulle manifestazioni di giugno 2013, coincise con la Conferederation Cup, torneo-“prova generale” del mondiale, ndt), fanno rivivere allo spettatore quell’esplosione di insoddisfazione che percorse il paese.

Questa domenica, in cui il conto alla rovescia per l’inizio del mondiale di calcio si fa ormai in ore, il clima è diverso. L’insoddisfazione rimane, ma i cariocas (abitanti di Rio de Janeiro, ndt) sono pronti ad abbracciare la seleçao (nazionale di calcio brasiliana, ndt) e l’arrivo della manifestazione.

Il Maracanà (stadio di Rio, dove si disputeranno varie partite e la finale, ndt) è circondato da tifosi con i colori nazionali, da turisti che posano per i selfies e da dagli abitanti del quartiere, orgogliosi del loro stadio.

Nelle conversazioni si percepisce che la gente fa una grande distinzione fra quel che pensa del calcio come sport e gli organizzatori, siano questi nazionali o della Fifa (Federazione internazionale del calcio, ndt). Molte persone sono indignate per il fatto che la passerella che collega lo stadio a Boa Vista sarà solo a beneficio degli invitati VIP della Fifa e degli sponsor.

Costruita con denaro pubblico, è costata 109.5 milioni di reales (circa 50 milioni di dollari, ndt), la passerella sarà accessibile solo a chi autorizzato dalla Fifa, la quale ha in mano l’amministrazione dello stadio nel periodo del mondiale.

Lo status di esclusività è un marchio dei tempi che stiamo vivendo. In questo caso prende la scusa del rischio di manifestazioni di protesta. Ma la decisione rafforza il sentimento di esclusione sociale da un evento per il quale, ad esempio, l’acquisto dei biglietti era sostanzialmente impossibile a chi non disponesse di banda larga e carta di credito.

Il nuovo popolo degli scontenti è quello dei “senza accesso”. E la passione per il calcio torna a farci unire per gridare che “il Maracanà è nostro!”.

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Dalle lettere dei lettori del Diario de Pernambuco del 8 giugno 2014.

Come cittadino brasiliano non so se voglio che il Brasile vinca la coppa del mondo. Il mio lato patriottico vorrebbe la vittoria. D’altro canto però che ci guadagnamo? Il paese ha speso miliardi e continua a spendere soldi che si sarebbero potuti investire in scuole, ospedali, trasporti pubblici, ecc.

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Armadillo no Brasil

… domani inizia il mondiale di calcio in Brasile. Vi siete accorti che Fuleco, la mascotte, è un armadillo? Qui chiamato anche “tatu bola” perché quando si chiude a corazza diventa come una palla …

Già solo questa coincidenza mi costringeva a essere qui, dove il fatto accade. Oltre al dettaglio di essere un appasionato di calcio da ormai, almeno 32 anni, aver vissuto otto, e con questo nove, mondiali …

e il mondiale in Brasile per un appasionato di calcio é … una specie di pleonasmo. Il calcio é il Brasile e il Brasile é calcio. Il calcio é molte altre cose e anche il Brasile é molte altre cose.

Un posto che avrei voluto visitare e conoscere con altri tempi. Un quasi continente, la società che forse attualmente più rappresenta il momento che stiamo vivendo. Un possibile ago della bilancia della storia … se lo sviluppo del Brasile, che, per esempio, è il paese dell’Amazzonia, il cosidetto polmone del mondo, potesse essere diverso da quanto conosciuto finora, forse anche il futuro del mondo potrebbe essere diverso. Avere più speranza. Più di quella leggerezza nell’affrontare la vita, magico stereotipo che si rivela ogni volta davanti agli occhi di ogni nuovo ospite …

Sono qui da una settimana e non mi sento di avere opinioni molto definite … se non che il Brasile è grande. Enorme. Molto territorio. Un’infinita di persone. Un milione di cose da scoprire e da capire. Per il momento dunque non mi lancio in grosse considerazioni ma voglio pubblicare qualche traduzione di articoli letti in questi giorni. Il pallone nel centro e … tutto il mondo che gli gira intorno.

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